Guangzhou, conosciuta nell’occidente con il nome di Canton, è una grande città di 11 milioni di cittadini, terza città più grande della Cina, a nord di un’impressionante agglomerato urbano che comprende anche Shenzen, Hong Kong, e Macao.  In questo sviluppo, urbano, economico, e sociale, impressionante, ciò che i cittadini chiamano “centro” è in realtà una nuova “città”, la Zhujiang New Town, zona economica e finanziaria che si affaccia sul Fiume delle Perle.

 È qui che è stata celebrata l’apertura dell’Opera House, risultato di un concorso vinto da Zaha Hadid.  L’Opera House è stata l’elemento catalizzatore di una serie di iniziative culturali, come musei, che oggi la attorniano.

In fase di concorso, gli architetti hanno iniziato da un’analogia, sapendo della sensibilità dei cinesi verso questo aspetto: due sassi.  Due sassi immersi nel fiume che, da sempre, sono essenziali per la città, i “sassi gemelli” simbolo della città.

Guangzhou Opera House Zaha Hadid Sala Interna

In fase di progetto, si è pensato, più che all’allegoria, ad aspetti quali l’analogia con il paesaggio naturale, rappresentabile attraverso l’architettura.  Da queste considerazioni sono nati “due giganti” che comunque sottolineano l’allegoria naturalistica, e che ospitano due sale, un teatro per l’opera e la danza da 1804 posti, e un’altra sala multifunzionale da 443 posti, tutte e due rivestite in granito, superfici vetrate, manti erbosi, e specchi d’acqua riflettenti.

Entrando nell’alto foyer, si è colpiti dall’intensità della luce naturale che penetra in profondità dalle aperture vetrate.  Qui, i ballatoi e le scale a sbalzo che conducono i visitatori dentro il teatro avvolgono la sala creando un percorso architettonico, che sono palcoscenici per il pubblico stesso, nonché serpeggianti percorsi che invocano la forza modellante della corrente.  L’interno del teatro nasce da studi fatti a stretto contatto con esperti della Marshall Day Acoustics, che hanno pensato alla costruzione di un auditorium in grado di esaltare la profondità dell’acustica naturale, grazie alla disarmonia che equilibra la pressione sonora e la chiarezza.

 Colpisce anche per la copertura realizzata con un’unica superficie organica, che svolta dalla platea alle diverse gallerie fino a ricoprire tutto il soffitto, ricca di pieghe, concavità, curvature, e incavi, che controllano e indirizzano il suono, ospitando anche pannelli acustici e strumentazione di scena.